Poeti della vita



Il nuovo  libro:

 

Poeti della vita

 




 

Entrereste in un ristorante ordinando semplicemente qualcosa di buono? O preferireste invece indicare piatti precisi, magari facendovi consigliare?

Lo stesso vale per la nostra vita, le decisioni che non prendiamo noi le prendono gli altri per noi. E per poter decidere, e quindi scegliere, bisogna avere chiari gli obiettivi, i desideri che vogliamo realizzare. Sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni interpersonali.

Michele Malanca, dopo l’opera Vivere davvero con la quale ha trasmesso come esistere sia un fatto mentre vivere davvero sia un’arte, ritorna su alcuni temi fondamentali quali l’amicizia, la condivisione, l’importanza dei libri, l’umorismo e la bellezza.

Poi ci propone anche una serie di atteggiamenti quotidiani estremamente pratici, come il non criticare gli altri, apprezzare l’operato delle persone che ci circondano, evitare le discussioni e sorridere alle persone salutandole per nome.


Il Libro


Michele Malanca ha già avuto modo di sottolineare come tutti noi siamo sempre indaffarati e spesso ci teniamo anche ai particolari delle cose di cui ci occupiamo.

Peccato, però, e non è purtroppo un paradosso, che della nostra esistenza nel suo complesso non si abbiano notizie.

Gli obiettivi delle persone, sono in realtà spesso confusi con le diverse faccende alle quali siamo chiamati tutti noi. Gli obiettivi della vita dovrebbero essere ciò che invece indirizza, guida, caratterizza noi stessi. 

La scelta di volere vivere davvero è forse il primo obiettivo da porsi e da declinare in altre mete. Altrimenti, come ha affermato chiaramente Papa Francesco, avremmo vissuto tanti weekend ma nessuna vita.

Qualcuno potrebbe obiettare che in un contesto così estremamente dinamico ed incerto, fissare degli obiettivi possa risultare difficile. 

Premesso innanzitutto che la storia ci insegna che di periodi facili o non turbolenti non ne risultano in archivio, bisogna ancora intendersi bene cosa consideriamo allora per obiettivi.

Dovrebbero essere gli scopi della nostra esistenza, perché ci siamo, cosa vogliamo, dove desideriamo andare. E, secondo Malanca, non bisogna neppure avere timore di puntare ad obiettivi ambiziosi. Bisogna crederci, crederci per davvero, e poi le forze invisibili del mondo, della Provvidenza, si adopereranno per aiutarci.



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Gazzetta di Parma del 5 dicembre 2022




Vivere davvero

 


L’ultimo libro di Michele Malanca

 

Vivere davvero

 


 

 

È concepibile che, per tutti noi, sia veramente possibile decidere se sopravvivere o vivere davvero? Una risposta affermativa a questa domanda potrebbe essere una rilevazione sorprendente quasi come il messaggio del Vangelo. Se infatti ogni uomo e ogni donna, di tutte le età, riuscissero ad essere consapevoli che la propria vita non significa soltanto esistere biologicamente, ovvero cercare di non affondare, arrivare alla fine del mese, non ammalarsi, guadagnare di più, non mancare all’aperitivo, postare tutte le foto e aggiungete pure quello che volete per spiegare il sopravvivere. Ma se è chiaro cosa significa sopravvivere, cosa vuol dire l’esatto contrario, vivere davvero?

 

 

Come chiunque altro ho molti conoscenti, persone con cui ho rapporti più o meno stretti e più o meno duraturi nel tempo che però non posso considerare amici. Ci sono persone con le quali si condivide molto, ma con le quali il rapporto rimane ad uno stadio superficiale, non si va oltre. Non si istaura quella sorta di intimità che porta istintivamente ad approfondire la relazione. Questo perché vengono a mancare i presupposti essenziali

dell’amicizia.

(dal contributo di Elisa Aliani)

 

 

Esistere è un fatto, vivere è un’arte.

S’impara a vivere vivendo. E come si fa allora a vivere davvero?

La gente fa tutto ponderatamente, tranne che vivere. Per le persone, tutte le azioni e i piccoli tratti della vita sono seri, ma l’intero complesso della vita viene considerato superficialmente. Chi infatti si pone degli obiettivi e stabilisce consciamente la strada da intraprendere senza essere invece trascinato dalle correnti?

L’autore, che inaspettatamente ha ricevuto la possibilità di una rinascita fisica e spirituale, conduce i lettori in un viaggio alla scoperta delle eterne chiavi per vivere la propria vita consapevolmente e non come semplici spettatori.

Il tempo non è mai abbastanza? Gli impegni sono troppo gravosi? Le relazioni interpersonali sono superficiali e non soddisfacenti? I soldi non bastano mai? Il lavoro non è quello desiderato? I figli stressano? La quotidianità è asfissiante?

Ecco allora che il libro aiuta a capire che si può sorridere ad un amico senza intanto spiare le notifiche dello smartphone. E che al rinunciare alla famiglia per il lavoro, delegando i figli ad altri, esistono alternative che permettono la valorizzazione della propria vita.

 

 

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Presentazione del libro


Presentazione del libro a Fidenza


A Fidenza, la presentazione del libro Vivere davvero di Michele Malanca si è svolta domenica 7 novembre 2021 presso la Parrocchia di San Giuseppe.

Ha presentato l'evento Maria Elena Conti, intervistando l'autore sui principali temi del libro. Tra una riflessione e l'altra, c'è stato spazio per le letture eseguite da Anna Malanca, Francesca Artusi e Alberto Zoni. Particolare interesse ha riscosso l'intervento di Elisa Aliani, che ha parlato del sentimento dell'amicizia.

L'incontro è stato allietato anche dalla presenza di una rappresentanza di giovani componenti della banda locale. La serata si è conclusa con un aperitivo preparato dall'Associazione Terzo Tempo con Lorenzo alla quale è stato devoluto interamente il ricavato della vendita del libro.




Presentazione del libro a Pontremoli


La presentazione del libro si è svolta sabato 28 agosto 2021 presso il Country Club di Pontremoli (Massa).



Dopo i saluti iniziali del Sindaco di Pontremoli prof.ssa Lucia Baracchini, ha condotto l'incontro Maria Elena Conti, intervistando lo scrittore fidentino Michele Malanca. Numerose le domande che sono risultate utili al fine di comprendere appieno i messaggi lanciati dal libro.
Molto interessanti sono risultati anche gli interventi di Elisa Aliani, che hanno riguardato i temi del significato dell'esistenza e dell'amicizia.
Il numeroso pubblico presente ha partecipato con interesse proponendo anche spunti di riflessione.
La serata è poi proseguita con aperitivo e cena.


 

Biografia e contatti

 




Biografia e contatti

 

 

Grazie innanzitutto per il tempo che mi stai dedicando.

 

E’ un onore per me sapere che qualcuno, che magari non conosco, mi sta prestando attenzione.

 

La passione per la scrittura è nata con me e allo stesso modo siamo cresciuti insieme.

 

Ho iniziato a scrivere racconti nel 2000, poi quando sono diventati 27 gli ho raccolti e ne è uscita nel 2007 la mia opera prima “Il Ministro e altri racconti”. In quelle storie si parla di un po’ di tutto, la vita può essere vista da tanti punti di vista, comprese interpretazioni surreali, e forse l’unico punto fermo è che s’impara a vivere vivendo.

 

Poi, nel 2013, stuzzicato ed ispirato da polemiche nazionali, ho scritto “Fuori procedura – Romanzo sulla Pubblica Amministrazione”. Da buon dipendente pubblico, ho pensato che i pregiudizi su una categoria di quasi 3 milioni di persone sono assai ingiusti, e mi sono allora inventato una storia che fa vedere come si vive, dall'interno, il pubblico impiego.

 

Penso che il romanzo sia piaciuto, visto che in breve tempo diversi lettori mi hanno inviato le loro opinioni e recensioni sul libro. E così mi è venuta l’idea di razionalizzare e raccogliere questi lavori critici e Laura Corrado ha preparato un libro, “La voce dei lettori” (2015), che grazie ai saggi che raccoglie, alle illustrazioni ed ad altro materiale rappresenta una bella soddisfazione personale.

 

Così come l’appetito vien mangiando, anche l’ispirazione a scrivere cresce con la scrittura. Son tornato al genere dei racconti con “Storia di Andrea Pagani e altri racconti” (2019) con i quali riprendo a interrogarmi sul perché dell’esistenza di ognuno di noi e soprattutto su come fare a non sprecare questa nostra preziosa e breve vita.

 

Quasi come una naturale continuazione, l’anno successivo esce “Le avventure di Arnoldo” (2020) in cui il protagonista aveva già fatto capolino nel libro precedente. Un ometto umile, povero, spazzino comunale, soffocato dai debiti che però ad un certo punto della sua esistenza decide di affrontare un viaggio assai arduo, di quelli che non si prenotano online. Stabilisce che vuole capire il senso della sua vita, ricercare la felicità e non sprecare neppure un secondo del tempo a sua disposizione.

E solo grazie all'aiuto di tanti personaggio che girano attorno a lui, riuscirà a trovare le tanto sospirate risposte.

 

 


 

So di avere detto poco di me, neppure che sono nato e vivo a Fidenza, in provincia di Parma.


Altri hanno già scritto tanto sulle mie opere, sullo stile, sui contenuti.

Il rimando principale non può che essere il volume La voce dei lettori”, riferito ai miei primi due libri. 


Il miglior modo di conoscermi è leggere i miei scritti o anche contattarmi.


Ho infatti provato con mano che il confronto con i lettori, specie durante le presentazioni dei libri, è sempre un momento di grande arricchimento personale.

Grazie.

 

newmichi@libero.it

 

 

 

 

Le avventure di Arnoldo








 

Le avventure di Arnoldo






Il protagonista del libro, Arnoldo, è una persona come tante. Mille impegni, tempo e denari che non bastano mai.

 

Ha però iniziato un viaggio che è una ricerca. Non accetta di essere una pedina, un numero, e in più teme l’obliò. Consapevole che la vita è una soltanto, solo una, è alla continua ricerca del suo significato in modo da poterla gustare per davvero, da protagonista, e non esserne un semplice spettatore passivo dove le scelte le fanno gli altri. Nel suo viaggio, sarà accompagnato dalla famiglia, da l’incantevole ed improbabile Francesca, da una statua parlante, da un contingente di alabardieri e da tanti altri personaggi. Voleranno infine tutti a bordo di un olifante, per vedere dall’alto la vita sulla Terra.

 

E cosa scoprirà Arnoldo? Si stenderà finalmente sereno sull’argine del fiume consapevole dei tesori trovati.

 

Un libro contro la superficialità, per riflettere, per ridere. Per vivere.




Michele Malanca ha definitivamente superato il limite tra tangibile ed effimero, mostrando al lettore come questo confine sia talmente flebile da non sembrare neppure esistente o vincolante.

Mentre si seguono le peripezie di Arnoldo, si resta obbligatoriamente prigionieri del dubbio e della conseguente fame di conoscenza esistenziale che attanaglia lo stesso protagonista.
(dalla Prefazione del libro)


Invito alla lettura

Le avventure di Arnoldo continuano ad arricchire la poetica di Malanca nella sua rappresentazione dell’uomo comune che si misura con le possibilità della vita con fede incrollabile nell’uomo e nella sua capacità di superare ogni limite.

Arnoldo è l’uomo senza tempo che si insedia dentro le pagine forte del fatto che sebbene egli sia soltanto uno spazzino, sebbene abbia a suo carico una moglie e tre figli piccoli, ognuno con le proprie esigenze, sebbene in casa si possa contare solo su uno stipendio per fare fronte a tutte le spese, questo non significa affatto che ci si debba rassegnare ad essere gli ultimi. La vita è una opportunità che ci chiama a fare il nostro meglio; tentare l’impossibile, cadere vittima della sconfitta ma provare ogni volta con entusiasmo e dedizione a realizzare quello che siamo, a cercare quello che vogliamo e arrivare a sfiorare i limiti per imparare a stare al mondo rispettando se e gli altri.


Arnoldo ha ben chiare le proprie priorità: le persone innanzitutto, indipendentemente dal lavoro che fanno e da come la pensino. È fisiologico per noi cercare la felicità e per Arnoldo, uomo di mezza età, padre, marito, amico, collega la felicità è: desiderare esattamente quello che si ha e naturalmente quello che si è.


L'immagine di copertina del libro è di Federico Bertozzi.


Scarica l'anteprima del libro




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Presentazione del libro

 


La presentazione del libro si è svolta Sabato 22 agosto 2020 presso il Country Club di Pontremoli (Massa).









Storia di Andrea Pagani e altri racconti





Il libro

 

Questo libro è per persone che si fanno domande e che cercano risposte. Persone che non si accontentano di scontate situazioni o di facili ottimismi.

 

Il pensiero dell’autore è chiaro: chi legge ti dedica del tempo, viene a casa tua, viene a trovarti. Michele Malanca considera l’attenzione di un lettore come un privilegio.

Sentire che qualcuno prova gratitudine per quello che hai scritto è il massimo delle soddisfazioni, niente ti ripaga più di un: “Grazie per avermi fatto compagnia, grazie per avermi raccontato la storia di Andrea o Arnoldo, grazie per avermeli fatti conoscere”.

 

La raccolta si compone di cinque racconti, scritti di getto, meditati per anni.



I libri di Michele Malanca sono un prolungamento della realtà. Sono una vibrazione nella piatta quotidianità, una piccola rivincita di personaggi che incontriamo ogni giorno per strada, negli uffici, ovunque. I personaggi che ci dona sono personaggi “fuori procedura” che si mettono in discussione e sebbene abbiano tutti due occhi, hanno tantissimi sguardi.”


(dalla Postfazione di Dorine Shkreli).

 

 

Invito alla lettura

 

Nel pieno della generazione me, dove tutto è autobiografico (si pensi ai social network) e dove si fa a gara per postare l’ultimo selfie, negli anni in cui sembra che basti trascrivere la propria esistenza per creare un romanzo autobiografico destinato a diventare un sicuro best seller, leggere il Malanca è come rinfrescarsi ad una sorgente di montagna dopo una lunga escursione.

 

Significa, cioè, riprendere contatto con la realtà e riscoprire il piacere della lettura, sia come momento di arricchimento e riflessione e sia come diletto.

 

E anche Dorian Gray, nell’era del narcisismo, ringrazierebbe. ammoniva il grande Francesco Bacone nei suoi Saggi: “alcuni libri vanno assaggiati, altri inghiottiti, pochi masticati e digeriti”. Le opere del Malanca rientrano nell’ultima categoria.

  

Breve sinossi

  

A distanza di sei anni dalla pubblicazione di “Fuori Procedura”, esce “Storia di Andrea Pagani e altri racconti” (Edizioni Progetto Cultura, Roma, 2019). L’autore ritorna al genere del racconto, sicuramente il più utilizzato dal Malanca. Come mai?

 

Lo spiegano le sue stesse parole: “Il racconto permette una trama lineare, senza gli intrecci tipici dei romanzi; allora è possibile concentrarsi sul rapporto con i lettori, si prova ad immaginare i loro pensieri mentre leggeranno le storie”.

 

Si tratta di cinque racconti, uno definibile come lungo (Storia di Andrea Pagani) e gli altri brevi.

 

I racconti presentano sicuramente elementi in comune ma godono di forti connotati di autonomia.

 

Cominciando dal primo lavoro, Burocrazia ospedaliera, si potrebbe pensare che il protagonista sia il tema della pubblica amministrazione, caro all’autore fidentino. In realtà, almeno questa volta, non è così. Trovano invece spazio altri due argomenti; il significato del vivere, tema anch’esso non nuovo, e la delicatezza dei sentimenti. Ne risulta un racconto che porta il lettore in attesa fino all’ultima riga, risolto poi da un elemento surreale.

 

La seconda storia, L’ultima volta, è forse un racconto unico nel repertorio del Malanca. Difficilmente confrontabile con i suoi precedenti lavori, l’autore riesce a far entrare il lettore in punta di piedi e poi a coinvolgerlo fino ad abbracciare la giovane protagonista. La storia risulta commovente fino a quando un finale di una creatività surreale e straordinaria non riporta il sorriso al personaggio principale. E al lettore.

 

Si passa poi al lungo racconto Storia di Andrea Pagani. Nella storia, si ritrova ancora il tema della burocrazia che però non è la protagonista. Il Malanca insiste infatti sui temi dell’esistenza, questa vita che sembra portata via dall’avarizia del tempo. Cosa resterà dopo ognuno di noi? Sarà la vittoria dell’oblio? Il valore del tempo dipende da come lo viviamo, sembra suggerire lo scrittore. E il finale, ancora una volta, è tutto da leggere.

 

I due brevi racconti che concludono la raccolta, rappresentano l’esordio di un nuovo personaggio, Arnoldo. Certamente simpatico, a volte potrebbe sembrare un tipo furbo, che vuole approfittare della situazione. Ma è proprio così? Forse Arnoldo è solo alla ricerca di quel riscatto che la sua posizione, economica più che sociale, non gli permette affatto. Ed ecco che allora i suoi goffi tentativi si tramutano in veloci ritirate o in disastri irrimediabili. Anche in questo caso, l’elemento del surreale, renderà ogni storia più leggera e anche divertente.

 

Storie diverse quindi, con le quali l’autore, con l’umiltà che lo contraddistingue, propone temi, pone delle domande e prova a suggerire, senza mai forzare la penna, le risposte. E il lettore vorrebbe andare avanti, attende con ansia la risoluzione della trama, e proprio sul più bello, quando magari immaginava tutt’altro, ecco la svolta, surreale, o anche realistica, che chiude la storia.


Le illustrazioni

 

Le illustrazioni che corredano il testo sono di Federico Bertozzi.

 

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Il libro è disponibile anche in formato PDF al seguente link:

 

"Storia di Andrea Pagani e altri racconti".

 


Presentazioni del libro

 


La prima presentazione del libro è avvenuta Domenica 19 maggio 2019 presso l’AUDITORIUM della Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore di Fidenza.







Si è svolta inoltre una seconda presentazione Domenica 18 agosto 2019 presso l’Antica Libreria Savi di Pontremoli (Massa).